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Arriva la frutta esotica: il consiglio della nutrizionista (parte1)

A tavola c’è sempre più richiesta di frutta esotica che oggi viene coltivata anche in Italia. Scopriamone insieme qualche proprietà, uno per volta scoprendone le sostanze utili al nostro organismo e quando introdurle nella nostra dieta.

 

L’Avocado:

è una buona fonte di omega 3, i grassi cosidetti “buoni”, che contribuiscono al buon funzionamento del sistema nervoso e stimolano la circolazione sanguigna, riducendo il colesterolo e il rischio di malattie cardiovascolari.

Il consiglio della nutrizionista: consumarlo con moderazione in quanto 100g forniscono circa 230Kcal. Inoltre è ottimo in insalata con un secondo piatto a base di pesce.

 

La Papaya:

la polpa della papaya contiene una sostanza denominata papaina che favorisce la digestione. E’ ricca di acqua e di vitamina C ma povera di calorie (43Kcal per 100g ca.). Aiuta a drenare i liquidi in eccesso, combattendo gonfiori, cellulite ed altri inestetismi cutanei.

Il consiglio della nutrizionista: si sposa bene con le insalate o dopo i pasti, e in questo caso sembrerà di gustare un buon dessert.

 

Il Frutto della passione:

Il suo alto contenuto di fibre, come la pectina, contribuisce a regolare il funzionamento dell’intestino, i livelli di colesterolo nel sangue e l’assorbimento dei carboidrati. In più fornisce una buona quantità di vitamine C, A e betacarotene, sostanze che aiutano a contrastare i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento.

Il consiglio della nutrizionista: abbinato a piatti a base di crostacei e pesce, che sono ricchi di ferro, ne favorisce l’assorbimento da parte dell’organismo.

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Intervista a F. durante il periodo della dieta: uno spunto, un esempio, un obiettivo raggiunto

Il mio lavoro è meraviglioso perchè ogni giorno mi permette di entrare in contatto con persone diverse ed ognuna di loro, a modo suo, mi arricchisce e mi offre spunti sia dal punto di vista professionale che privato. Il giorno della compilazione dell’anamnesi, durante la prima visita, oltre ad essere il momento in cui si stabiliscono gli obiettivi da perseguire tramite la dieta, diventa quasi sempre un motivo per raccontarsi e raccontarmi e quindi di condivisione reciproca.

Quando durante questo primo incontro si riesce ad entrare in sintonia biunivoca, nascono percorsi importanti sia per me nutrizionista che per la persona che si rivolge a me e molto spesso si raggiungono gli obiettivi in poco tempo e sono spesso risolutivi.

Ho chiesto ad un ragazzo che qui di seguito (come nel titolo) chiamerò soltanto con l’iniziale del suo nome, ovvero F., di rispondere a qualche domanda dopo aver intrapreso con me un lavoro importante. Lascio a lui la parola per primo. Di seguito riporto fedelmente ciò che lui mi ha scritto in risposta alle mie domande.

“1. Qual è il motivo che ti ha spinto a rivolgerti ad un nutrizionista?

Per anni ho sofferto di colon irritabile con conseguente ricaduta sulla vita di tutti i giorni: gonfiore, dissenteria, stanchezza. Mi ha sempre accompagnato una grande paura riguardo ai cibi da scegliere perché non sapevo mai se mi avrebbero provocato problemi o meno. Anni e anni spesi così, fra fermenti lattici, privazioni, medicinali, senza alcun risultato tangibile. Allora ho capito che avrei dovuto rivolgermi ad un professionista che mi insegnasse a mangiare

2. In che modo hai affrontato la dieta una volta che ti è stata consegnata?

Ho iniziato subito a seguirla, in maniera direi quasi religiosa. Non è stato facile all’inizio perché, soprattutto noi italiani, leghiamo la socialità ad un tavolo e ho dovuto imparare a rimodulare certe abitudini relative ad uscite con amici, cene in ristorante e via discorrendo. Nel giro di pochi giorni, però, ho imparato ad organizzarmi, trovando il tempo per cucinare il pranzo del giorno dopo la sera, dopo lavoro, mentre mi occupavo anche della cena. È solo questione di abitudine

3. Come è stato il tuo rapporto con la nutrizionista?

Direi ottimo. Una dottoressa sempre pronta ad aiutarmi, incoraggiarmi e sempre presente. La consiglierei a chiunque.

4. Che risultati hai ottenuto dopo il primo mese di dieta?

Una rivoluzione. Anche solo dopo 4 giorni, il gonfiore era sparito, un’energia mai avuta prima. Dopo un mese ho perso 5 kg, senza avere mai fame (bisogna, infatti, sempre distinguere tra fame e voglia di mangiare). La mia vita è ad una svolta e, senza le indicazioni della dottoressa, chissà per quanto sarei rimasto a combattere inutilmente quel problema.

Grazie.”

Ho voluto condividere con voi queste risposte perchè ho ritenuto che potessere essere uno spunto, un vero e proprio esempio di come far fronte ad una dieta, qualsiasi problematica si debba affrontare, dal dimagrimento in condizioni fisiologiche al trattamento di una patologia come nel caso di F.

Concludo ringraziando te F. perchè, oltre ad esserti prestato a rispondere a queste domande e a permettermi di renderle pubbliche, hai saputo cogliere il meglio dal mio lavoro rendendomi la soddisfazione di un obiettivo raggiunto sia nei riguardi della mia professione che sopratutto della tua salute.

Continuiamo su questa strada!

Ripristino sede dello studio di Padova

Desidero comunicare che il mio studio di Nutrizione con sede a Padova è di nuovo attivo a partire da domani, martedì 16 gennaio.

Pertanto riprenderò a ricevere per le visite sia a Padova (Corso Vittorio Emanuele II, 243) che ad Albignasego (via Padova, 36).

 

 

Laura Cassaro, Nutrizionista Specializzata in Nutrizione Clinica

Tel. 049 691236

Cell. 342 3286181

Pagina Facebook: ‘Nutrizionista Laura Cassaro’

Alimentazione e attività sportiva: importanza del test genetico

Al rientro dalle vacanze è tempo, per molti di noi, di iniziare la pratica di attività sportive sia dilettantistiche che agonistiche.
Come è ben noto, però, la sola pratica ginnica non è sempre sufficiente per perdere il peso sperato, o per modellare ad hoc il proprio fisico o ancora per ottenere il massimo della performance personale. Si rende necessaria una corretta alimentazione che si adatti perfettamente alle richieste dello sport praticato e soprattutto alla propria attitudine personale in quanto l’alimentazione deve rappresentare la corretta nutrizione per il tessuto muscolare che sarà impegnato in modo assai diverso a seconda dell’intensità e della durata dello sforzo imposto dalle singole discipline sportive.

Per stabilire l’alimentazione più corretta e puntuale per chi pratica sport o vuole mantenersi in forma tramite lo sport, diventa di fondamentale importanza conoscere l’attitudine personale al tipo di sforzo, la velocità di recupero muscolare, la capacità di mobilitare e metabolizzare  grassi e carboidrati e la propria attività antiinfiammatoria. Tutto questo si può sapere ed approfondire tramite un semplice e sicuro test genetico che darà a voi e al nutrizionista gli strumenti per sapere quali scelte attuare per un alimentazione più adatta al vostro organismo.

Per questo motivo è possibile effettuare nei miei studi l’analisi del DNA che vi permetterà di avere una valutazione personale dei propri fabbisogni nutrizionali. Avrete così la possibilità di ricevere un supporto concreto per definire un piano alimentare equilibrato: ciò renderà possibile la perdita di peso in modo rapido e semplice (ove necessario) e vi metterà nelle condizioni di sfruttare al meglio le vostre potenzialità, migliorando quindi la performance sportiva.

Il test genetico viene eseguito sia nello studio di Padova che in quello di Albignasego. Per qualsiasi informazione, anche sulla promozione ancora attiva per il mese di ottobre, contattate entrambi i numeri:
telefono fisso 049 691236 oppure telefono cellulare 342 3286181.

Nutrizionista Padova – DOTT.SSA LAURA CASSARO

Quanta acqua dobbiamo bere?

E’ una delle domande che mi viene posta più frequentemente durante le visite. Ed è per questo motivo che ho deciso di dare una risposta mettendo in luce alcuni aspetti che riguardano questo nutriente così essenziale nella nostra dieta.

Partiamo da un presupposto: il nostro corpo elimina acqua continuamente attraverso le urine, le feci, la sudorazione e la respirazione, perciò è indispensabile reintegrarla spesso. Nel nostro cervello esiste un centro che regola la quantità di acqua di cui si ha bisogno, il centro della sete. Ma, spesso, ci si accorge di essere assetati solo quando la perdita di acqua è già tale da provocare i primi effetti negativi (come alterazioni del metabolismo e funzionali).
Quindi il primo consiglio che do sempre è quello di tentare di anticipare il senso di sete, o comunque di assecondarlo non appena viene avvertito.
E’ un consiglio da tenere sempre bene a mente, se si considera che mediamente la perdita giornaliera di acqua in un adulto è di circa il 3-4% del suo peso corporeo e va dai 2 ai 2,5 litri circa. Le perdite di acqua sono poi ancora più elevate in individui giovani. Con l’aumentare dell’età accade invece che la capacità di risposta del centro della sete diventi meno pronta: le persone anziane dovrebbero abituarsi a bere spesso nell’arco della giornata, sia durante che al di fuori dei pasti, anche quando non ne avvertono la necessità. Volendo dare un consiglio pratico, si può dire che bere circa 6/8 bicchieri d’acqua al giorno (che corrispondono a 1,5-2 litri circa) è sufficiente a rimpiazzare le perdite quotidiane, ma questa quantità va aumentata nel caso si faccia attività sportiva o si viva in un ambiente caldo o umido.

Un’altra considerazione importante riguarda l’acqua contenuta negli alimenti. E’ assolutamente veritiero il fatto che ci si disseta anche mangiando, poiché l’acqua può essere assunta direttamente o indirettamente tramite cibi che ne contengono una notevole percentuale.
Per questo motivo diventa importante valutare le abitudini alimentari di una persona prima di dare indicazioni su quanto si deve bere per raggiungere i fabbisogni indicati dai livelli di assunzione di riferimento.

L’acqua è l’alimento più abbondante ed importante per l’organismo. Per questo motivo è fondamentale sapere quanto di questo nutriente è presente nel proprio corpo.
A tale scopo è prassi nei miei studi eseguire ad ogni paziente una analisi, molto precisa e non invasiva, che si chiama bioimpedenziometria (BIA). Questa metodica permette di valutare lo stato di idratazione della persona: quindi, al momento di redigere la dieta che risponda alle richieste del paziente, si potrà tenere conto anche della necessità di assunzione di acqua, sia per un efficace metabolismo che per le funzionalità fisiologiche.
La stessa tecnica viene utilizzata anche per monitorare tutte quelle persone per le quali le condizioni patologiche o le particolari condizioni fisiologiche possano influire sulle variazioni del compartimento idrico.
Nutrizionista Padova – DOTT.SSA LAURA CASSARO

L’importanza dei prodotti bio nel nostro “bel paese”

Il biologico guadagna terreno e si va affermando sempre più: l’Italia si conferma tra i primi dieci paesi al mondo per estensione dei terreni impiegati a biologico (+6,4% rispetto al 2011), numero di aziende (40.146) e per la più alta rilevanza della superficie agricola bio su quella totale (oltre il 9%). Il 61,8% degli oltre ottomila Comuni italiani ha almeno un’azienda biologica sul proprio territorio.

A farla da padrone nell’ospitare aziende bio, secondo l’ultimo censimento dell’agricoltura, sono i terreni collinari e montani dove maggiormente si cerca di valorizzare i prodotti, servendosi anche della certificazione biologica.

Dalla lettura dei dati di censimento si può ricavare, inoltre, che le imprese biologiche sono in media più grandi di quelle convenzionali: questo dato suggerisce che queste aziende si sono distinte per aumenti sia degli operatori (+3% dal 2011) sia di mercato (notevole aumento del giro d’affari).

Questo settore, per il momento, non sembra soffrire per le tasche meno piene degli italiani, grazie proprio alle doti concrete che veicola con i suoi prodotti: protezione della salute (i menu scolastici propongono l’81% di prodotti bio nelle loro mense), attenzione all’ambiente, con dedizione anche alla produzione di energie rinnovabili, e un più alto equilibrio tra i diversi protagonisti della filiera.

 

Estratto da:
“Biologi Italiani” di Marzo 2014

Perchè rivolgersi al biologo nutrizionista

Perché seguire un regime nutrizionale?

Una corretta ed equilibrata alimentazione costituisce un indispensabile presupposto per una vita in salute e aiuta la riduzione del rischio di comparsa di molte malattie quali ipertensione, patologie cardiovascolari diabete e obesità.

Quali sono le mie esigenze nutrizionali?

L’esame delle sue abitudini quotidiane e l’osservazione della sua composizione corporea, utilizzando metodiche certificate e non invasive permettono di individuare i suoi fabbisogni energetici e quindi di elaborare una dieta su misura per lei.

Perché rivolgermi al biologo nutrizionista?

Il biologo è un professionista autorizzato legalmente (d.l. 396/67) a svolgere l’attività di nutrizionista. E’ in grado di valutare correttamente i fabbisogni energetici e nutrizionali dell’uomo in quanto conosce gli alimenti, la loro composizione e la loro funzione. Al biologo nutrizionista interessa prima di tutto stabilire un rapporto umano con la persona che ha di fronte non limitandosi solo a sapere quanto pesa e quanto vorrebbe pesare.

Quanti “sacrifici” comporta?

Non sarà un sacrificio, ma verrà aiutato a gestire in maniera sana la sua alimentazione.

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Un'alimentazione corretta ed equilibrata costituisce un presupposto indispensabile per una vita in salute, diminuendo il rischio di comparsa di molte malattie quali ipertensione, patologie cardiovascolari, diabete ed obesita.
Nutrizionista Laura Cassaro
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